Miscela di sali per l'innalzamento della Alcalinità Totale (anche detta "KH")
ReBalance KH+ è una miscela di sali per il reintegro della Alcalinità totale (generalmente indicata come KH, dal termine tedesco KarbonatHärte).
In acquario il reintegro dell'Alcalinità totale, separato da quello della 'Durezza Totale, può rendersi necessario in alcune occasioni specifiche.
In particolare quando in vasca è presente qualcosa che squilibra la chimica dell'acqua in favore delle concentrazioni di Calcio e Magnesio (GH) (ad esempio delle rocce dolomitiche o con presenza di gesso).
Ovvero quando qualcosa (ad esempio un substrato "allofano" carico di ioni H+) abbatta i bicarbonati disciolti in acqua.
In queste circostanze si può tentare di riequilibrare Alcalinità (KH) e GH tramite una opportuna combinazione delle due seguenti azioni:
1) Sostituzione di parte dell'acqua della vasca con acqua di osmosi, fino ad abbassare la Durezza Totale (GH) e portarla al valore desiderato
2) Ricostituzone dell'Alcalinità Totale, tramite ReBalance KH+, fino a portarla al valore desiderato.
Nonostate questa non sia la soluzione ideale e, per questioni di corretto bilanciamento ionico, convenga sempre remineralizzare l'acqua con un buon sale che ricostituisca insieme KH e GH (ad esempio PhytaGen S1 Planta oppure Specialized Community), alxyon mette comunque a disposizione degli acquariofili ReBalance GH+ e ReBalance KH+ per aiutarli in situazioni specifiche
In generale, ReBalance KH+ può venire utilizzato in tutte quelle circostanze in cui si voglia ricostruire l'Alcalinità Totale (KH) separatamente dalla Durezza Totale (GH).
Ad esempio quando si voglia aumentare la capacità tampone dell'acqua per innalzare il pH; laddove richiesto dagli organismi animali allevati.
ReBalance KH+ NON necessita di CO2 disciolta in acqua per solubilizzarsi completamente e velocemente
ReBalance KH+ ricostruisce esclusivamente l'Alcalinità Totale (KH), apportando Bicarbonati.
Conservazione
ReBalance KH+ è solo scarsamente igroscopico e non dà quindi grossi problemi nella conservazione.
Ad ogni modo è sempre consigliabile mantenerlo nella propria confezione, ben chiuso ed in un ambiente non umido.
Qualora dovesse per un qualunque motivo inumidirsi, potrà essere riportato alla sua consistenza originale mantenendolo per qualche giorno nel suo contenitore aperto in un luogo tiepido e secco oppure all’interno di un frigorifero ventilato.
Necessità dell'uso di una miscela di sali remineralizzatori
Il successo nel mantenimento delle specie animali e vegetali allevate in acquario è comprensibilmente correlato al pieno soddisfacimento in vasca delle loro necessità vitali.
Il primo e fondamentale passo in questa direzione è costituito dalla capacità dell’appassionato di garantire acqua dalle caratteristiche (bilancio ionico, pH, conduttività) ideali.
A riguardo va osservato come l’utilizzo dell’acqua di rubinetto sia, salvo rarissimi casi, non ottimale o addirittura non idoneo per una serie di possibili motivi:
• Valori non ottimali dei principali indicatori (Alcalinità, Durezza, pH, Conduttività etc.)
• Bilancio minerale non ottimale/scorretto (non ottimali/scorretti rapporti tra i singoli ioni)
• Presenza di ioni non voluti o contaminanti (Silicati, Vanadio, Fluoruri, Fosfati, Nitrati etc.)
• Variabilità della composizione (in particolare in determinati periodi dell’ anno e/o in funzione delle manutenzioni condotte dall’acquedotto e dalla sua gestione delle fonti idriche di approvvigionamento).
Nonostante tutti gli organismi animali e vegetali abbiano una certa capacità di adattamento (specie specifico), va dunque rimarcato come chiunque si approcci oggi all’acquariofilia in maniera seria o professionale non possa prescindere dall’utilizzo di un impianto demineralizzatore (generalmente ad osmosi) che gli garantisca di potere disporre in partenza di acqua demineralizzata a bassissima conduttività (idealmente sotto i 10 microSiemens/cm).
Si presenta quindi la necessità di reintegrare questa acqua ormai pura con dei sali minerali in maniera tale da pervenire ad un'acqua dalla chimica stabile e perfettamente in linea con i bisogni degli organismi allevati.
Parametri importanti per la valutazione di una miscela di sali remineralizzatori
La realizzazione di una miscela di sali di reintegro per l’acqua demineralizzata è subordinata a diversi vincoli e restrizioni, inerenti prevalentemente:
• Bilanciamento ionico-Conduttività
La conduttività risultante dopo il reintegro dell’acqua assume un carattere molto importante per l’assorbimento ed utilizzo dei singoli ioni presenti.
A parità di concentrazione apportata di elementi nutritivi il mix di sali di reintegro sarà tanto migliore quanto più bassa sarà la sua conduttività.
Questo perché in condizioni di più bassa conduttività, l’utilizzo dell’acqua da parte delle piante sarà migliore, l’assorbimento dei nutrienti sarà più efficiente, la possibilità di interazione ed antagonismo degli ioni sarà inferiore, si avrà maggiore possibilità di dosaggio di ulteriori nutrienti (per es. Nitrati e Fosfati) nonché maggiore disponibilità di tempo prima che la conduttività raggiunga valori sufficientemente elevati da richiedere un cambio d’acqua.
La crescita dei vegetali acquatici ne risentirà in conseguenza.
Il livello di conduttività raggiunto (sempre a parità di concentrazione di elementi nutritivi) rappresenta quindi il metro di giudizio principale nella valutazione di una miscela di sali, ovvero nella comparazione tra due o più di essi.
• Igroscopicità
Un buon prodotto deve presentare una igroscopicità che sia la più bassa possibile (idealmente nulla).
Questo è un parametro estremamente importante, perché l’assorbimento di umidità da parte dei sali li rende difficilmente gestibili per via del compattamento e ne rende impreciso il dosaggio per via della alterazione del peso specifico.
Può causare inoltre reazioni chimiche non volute tra i costituenti del mix.
• Solubilità
È corretto affermare che la solubilità, in generale, si pone su di un piano conflittuale rispetto al corretto bilanciamento ionico.
Generalmente infatti una maggiore (o immediata) solubilità si può ottenere soltanto introducendo o incrementando l’uso nella miscela di sali a maggiore igroscopicità oppure incrementando (oltre il loro reale fabbisogno) la quota di alcuni anioni utili (es. Cloruri) o introducendone di non necessari (es. Sodio).
Ognuna di queste strategie (separatamente o congiuntamente) si ripercuote però inevitabilmente sulla stabilità del preparato e, quel che è peggio, sul suo bilanciamento ionico e sulla conduttività risultante (aumentandola), conseguentemente, sulle sue capacità nutrizionali e sui risultati ottenibili.
Una buona miscela di sali deve quindi rappresentare un buon compromesso tra solubilità e buon bilanciamento ionico.